In questo articolo cercheremo di spiegare cos’è il sondino nasogastrico, presidio utile in ambito ospedaliero e a domicilio, la cui gestione è importante per il decorso clinico del paziente. In tal caso sembra doveroso un approfondimento su questa metodica.

 

Che cosa è il sondino nasogastrico?

Il sondino nasogastrico è un tubicino morbido e flessibile in silicone o in poliuretano con diametro compreso tra gli 8 e 14 French che attraverso il naso viene posizionato nello stomaco.

La sua lunghezza varia dai 90 ai 145 cm e ha la funzione di:

  • Trattare l’atonia gastrica, l’ileo e l’ostruzione;
  • L’eliminazione di sostanze tossiche ingerite;
  • Introdurre antidoti (p. es., carbone attivo), o entrambi;
  • Ottenere un campione del contenuto gastrico da analizzare;
  • L’alimentazione;
  • Osservare le secrezioni drenate che normalmente sono di colore verdastro con sedimenti di colore marroncino. Il secreto intestinale invece è generalmente più trasparente di quello gastrico e può apparire striato di bile con colori variabili dal giallo oro al verde marrone. L’esofago normalmente non ha secrezioni al suo interno, salvo i casi di reflusso gastrico o di grandi quantità di saliva deglutita;

Sono disponibili diversi tipi di sonde:

  • Il sondino di Levin o di Salem viene utilizzato per decomprimere lo stomaco o per eseguire delle analisi e raramente per un breve periodo di alimentazione.
  • Una varietà di sondini intestinali lunghi e sottili viene utilizzata per l’alimentazione enterale a lungo termine.

 Come viene posizionato?

Per il posizionamento del sondino, il paziente siede in posizione eretta o, se impossibilitato, in posizione semiseduta.

Prima di inserirlo è raccomandato misurare la distanza orecchio-naso-processo xifoideo (NOX)  (+15cm per posizionare nella porzione distale dello stomaco) e fare riferimento alla tacca segnata sul SNG.

Una volta preparato e informato il paziente sui vantaggi e i possibili fastidi di questa procedura, bisogna lubrificare la punta del sondino;

Con il capo del paziente parzialmente flesso in avanti, il sondino lubrificato viene inserito attraverso la narice più libera e diretto posteriormente e poi inferiormente seguendo la rinofaringe.

Alcune sonde di alimentazione enterale più piccole e più flessibili, richiedono l’uso di guide metalliche o mandrini;

Appena l’estremità raggiunge la parete posteriore della faringe, il paziente assume un sorso di acqua con una cannuccia e durante la deglutizione entrare con il sondino nell’esofago.

Da ricordare: Violenti colpi di tosse con fuoriuscita di aria attraverso il sondino durante la respirazione indicano che la sonda è erroneamente posizionata in trachea.

Per verificare la giusta posizione bisogna effettuare:

  • Un’aspirazione dalla sonda e la presenza di succo gastrico indica l’ingresso nello stomaco;
  • Insufflazione di 20-30 mL di aria e auscultazione con lo stetoscopio il passaggio dell’aria a livello dell’ipocondrio sinistro;
  • Effettuare eventuale Rx di controllo.

Fissare con cerotto di tela che va sostituito almeno a giorni alterni e collocato in posizioni differenti per cercare di far riposare la cute.

Una volta stabilita la giusta posizione fare un segno con un pennarello indelebile sul sondino in corrispondenza della narice (in modo da poter controllare se si sposta) e registrare in cartella la lunghezza della porzione esterna.

La valutazione del ristagno da informazioni sullo svuotamento gastrico.

Infatti nel paziente critico con la nutrizione enterale si raccomanda di misurare il residuo in intervalli di tempi prestabiliti: se il residuo supera i 150-200 ml, la somministrazione va ritardata di almeno un’ora.

È utile controllare che l’entità del residuo gastrico non deve superare per 2 volte successive i 200 ml,in caso contrario l’infusione va sospesa. Nelle prime fasi il controllo va eseguito ogni 2 ore.

 

E’ possibile somministrare farmaci dal Sondino nasogastrico?

Uno dei vantaggi del sondino è quello di garantire la terapia orale ma prima di effettuare la somministrazione, è necessario interrompere la nutrizione enterale ed eseguire un accurato lavaggio della sonda con acqua.

Si raccomanda di scegliere farmaci in composizione liquida, in caso contrario si consiglia di frantumare la compressa, diluirla con acqua, somministrarla attraverso una siringa cono-catetere e infine pulire la sonda per evitare probabili occlusioni.

È consigliabile non associare contemporaneamente più farmaci per il rischio di interazioni cliniche e farmacologiche.

 

Quali possono essere le complicanze?

La complicanza più pericolosa che può influenzare le condizioni di salute del paziente è la polmonite ab ingestis da vomito o reflusso gastroesofageo, soprattutto nei soggetti in stato di incoscienza o con deficit neurologici. Per ridurre il rischio di polmonite è necessario tenere il paziente in posizione semiseduta il più a lungo possibile.

Un’altra complicanza dovuta alla permanenza del catetere è la formazione di lesioni da decubito a livello delle narici, infiammazione del laringe posteriore e lesioni delle corde vocali.

Infine i pazienti portatori di sondino nasogastrico presentano episodi di diarrea, la cui causa non è rivolta al sondino ma alle caratteristiche e alla durata della nutrizione enterale a cui è sottoposto il paziente. In tal caso valutare una consulenza nutrizionale.

 

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Dott. Giovanni Marco Cavuoto

Infermiere

Cardiologia Vanvitelli

Azienda dei Colli – Monaldi (NA)