Assistenza ventilatoria non invasiva con sistema CPAP

La NIV rappresenta la Ventilazione Meccanica Non Invasiva che garantisce, al paziente in respiro spontaneo, un supporto ventilatorio meccanico a pressione positiva senza ricorrere all’intubazione.

Essa, assicura un grado di efficacia simile a quello della ventilazione invasiva, ma è stata messa a punto allo scopo di evitare le complicanze legate all’impiego di quest’ultima.

Essendo molto comune anche nelle unità operative di Cardiologia in quanto la CPAP ha effetti sul cuore, sembra doveroso un approfondimento su questa metodica. 

Non sempre tali interrogativi trovano una risposta univoca e chiara.

Proprio per questo motivo quest’oggi approfondiremo l’argomento, sciogliendo tutti i dubbi.

Indicazioni:

  • IRA ( insufficienza respiratoria acuta) secondaria a riacutizzazione di BPCO
  • IRA secondaria ad Edema Polmonare Acuto Cardiogeno
  • IRA di tipo ipossiemico, non cardiogena

Perché la NIV a pressione positiva? 

La NIV permette:

  • Maggior reclutamento alveolare;
  • Miglioramento dell’ossigenazione; 
  • Riduce il precarico e postcarico migliorando l’output cardiaco;
  • Favorisce l’eliminazione di CO2;
  • Aumenta il volume polmonare di fine espirazione;

L’infermiere responsabile deve saper riconoscere i segni fondamentali di peggioramento di Insufficienza Respiratoria Acuta, conoscere il funzionamento, l’utilizzo e  possibili inconvenienti dei dispositivi per la NIV.

Il personale addestrato a questa metodica ha il ruolo fondamentale di: 

  • Controllare lo stato di coscienza del paziente;
  • Controllare il corretto posizionamento dell’interfaccia;
  • Valutare i parametri vitali del paziente;
  • Corretta interazione tra paziente e ventilatore;
  • Valutare l’emogasanalisi ( dopo 1-2 ore, 4-6 ore);

Quale interfaccia scegliere?

La scelta dell’interfaccia è fondamentale perché permette di ottenere una corretta ventilazione, la collaborazione del paziente ed un miglioramento clinico.

Tra le varie interfacce possiamo avere:

  • Maschera nasale
  • Maschera naso bocca
  • Maschera total face
  • Casco ( o scafandro)
  • Maschera Boussignac

Tutti questi sistemi di ventilazione non invasiva, esclusa la ventilazione con sistema Boussignac, hanno bisogno di un generatore di flusso.

Maschera nasale

Indicazioni:

  • É utilizzata nell’insufficienza respiratoria cronica ed anche nelle apnee notturne
  • Sono le più tollerate dai pazienti

Vantaggi:

  • Miglior tollerabilità
  • Utilizzo nel caso di claustrofobia
  • Possibilità di alimentazione ed espettorazione
  • Ridotti rischi di vomito
  • Minor rischio di dislocazione

Svantaggi:

  • Lesioni da pressione (radice del naso)
  • Lesioni congiuntivali e corneali

Maschera naso-bocca

Indicazioni:

  • Utilizzata nell’insufficienza respiratoria acuta

Vantaggi:

  • Utilizzo nei pazienti che respirano attraverso la bocca
  • Minor perdite aeree durante il sonno
  • Utilizzo di FiO2 più elevato

Svantaggi:

  • Casi di claustrofobia
  • Ridotta tolleranza
  • Impossibilità di parlare ed espettorare
  • Rischio in caso di vomito
  • Lesioni da pressione
  • Lesioni corneali e congiuntivali

Maschera total face

Vantaggi:

  • Utilizzo nei pazienti che respirano attraverso la bocca
  • Minor necessità di collaborazione
  • Minor perdite durante il sonno
  • Visione panoramica
  • Riduce il rischio da pressione

Svantaggi:

  • Maggior spazio morto
  • Maggiori rischi in caso di vomito
  • Claustrofobia
  • Grave distensione gastrica
  • Secchezza oculare
  • Scarsa aderenza in caso di barba

Casco (o scafandro)

Vantaggi:

  • Miglior tollerabilità
  • Possibilità di parlare ed espettorare
  • FiO2 elevate
  • Migliore tenuta
  • Evita lesione corneali

Svantaggi:

  • Minore accessibilità
  • Spazio morto elevato
  • Rumorosità
  • Possibili lesione cutanee sul collo o a livello ascellare
  • Possibili trombosi per compressione delle bretelle sui grossi vasi
  • Possibili lesioni congiuntivali 

Maschera con sistema BOUSSIGNAC

Il sistema CPAP di Boussignac funziona grazie allo stesso principio dei motori a turbine.

L’ossigeno e/o l’aria sono forzati a passare in una serie di microcanali che ne accelerano la velocità molecolare. Questo flusso accelerato incontra un deflettore che indirizza le molecole di gas verso la parte centrale del dispositivo. La turbolenza che si crea genera una pressione positiva. Possiamo regolare la PEEP ( pressione di fine espirazione) grazie ad un manometro.

Vantaggi:

  • Praticità di trasporto
  • Facilità d’uso
  • Minor consumo di ossigeno
  • Rapido adattamento da parte del paziente
  • Minore rebreathing di CO2

Svantaggi:

  • Casi di claustrofobia
  • Ridotta tolleranza
  • Impossibilità di parlare ed espettorare
  • Scarsa aderenza in caso di barba

Quando sospendere la CPAP?

La ventilazione non invasiva deve essere sospesa nel momento in cui vi è un miglioramento clinico del paziente, miglioramento della dispnea, la frequenza respiratoria che non supera i 25 atti/min, una saturazione maggiore del 90/95 %, una valutazione emogasanalitica con PO2 tra 60 e 80 mmHg e una PCO2 tra i 35 e 45 mmHg.

Inoltre, vi deve essere una diuresi attiva, soprattutto in caso di edema polmonare acuto cardiogeno. In quel caso il paziente verrà svezzato dalla CPAP nella maggior parte dei casi con una maschera a sistema Venturi, per passare poi all’O2 terapia con occhialini nasali. 

Contatta l’esperto in merito a questo argomento.

 

Dott. Maurizio Marotta 
Infermiere

AORN dei Colli- Monaldi- Cardiologia E UTIC Vanvitelli
Napoli