L’Oms ha dichiarato Covid-19 un’emergenza sanitaria di interesse internazionale. 

In questo articolo, cerchiamo di spiegare quali sono i rischi per chi soffre di patologie cardiovascolari, maggiormente esposti a complicazioni gravi legate all’infezione.

Ma ripercorriamo insieme tutte le tappe del Covid-19, in Cina e in Italia.

A Dicembre 2019 a Wuhan, Hubei, China, si sono verificati una serie di polmoniti virali da causa sconosciuta, in seguito identificata come un’infezione di un nuovo coronavirus chiamato “2019 novel coronavirus (SARS-CoV-2)” responsabile della malattia Covid-19. 

I primi casi di polmonite virale sono stati identificati a Wuhan, in pazienti venuti in contatto con il locale mercato del pesce, un mercato all’ingrosso di frutti di mare e animali vivi.

L’Italia è uno tra i primi Paesi contagiati al di fuori della Cina che ha visto aumentare negli ultimi giorni i contagi causati dal COVID-19.

La regione in assoluto più colpita è stata la Lombardia con 28.761 casi, seguita da Emilia Romagna, Veneto, Piemonte e Marche.

Che cos’è l’ infezione da Coronavirus?

Il nuovo coronavirus è un germe appartenente alla famiglia dei coronavirus, simile ma diverso dal virus della SARS (Sindrome Respiratoria Acuta Grave).

Si tratta infatti, di virus con una spiccata predilezione per i polmoni che causano malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la MERS (sindrome respiratoria mediorientale) e la SARS. 

Sono chiamati così per le punte a forma di corona presenti sulla loro superficie.

 

Pillole di CardiologiaOggi

“La malattia è indicata con il termine COVID-19 – ove CO indica corona, VI sta per virus, D è l’iniziale della parola inglese disease, ovvero malattia, e 19 indica le cifre finali dall’anno di comparsa dell’infezione”.

 

Il “vettore” di trasmissione del virus è animale, per lo più selvatico (pipistrelli, uccelli, etc ); infatti, alcuni Coronavirus sono zoonotici,  cioè si trasmettono dagli animali all’uomo.

Quando i Coronavirus animali si evolvono, possono infettare le persone e poi diffondersi da persona a persona, facendo il così detto “salto di specie” e causare focolai di malattia come è accaduto in passato per la Sindrome Respiratoria Mediorientale (MERS) e la Sindrome Respiratoria Acuta Grave (SARS).

Tutti i coronavirus e tra questi anche il SARS-CoV-2, hanno una spiccata capacità di annidarsi e colpire le cellule epiteliali delle vie respiratorie e dell’apparato gastrointestinale.

Il coronavirus 2019 è, pertanto, correlato con il coronavirus della SARS e causa anch’esso una sindrome respiratoria acuta, ma meno grave rispetto all’altra. 

La fase iniziale dell’infezione è localizzata nelle alte vie respiratorie, il rino-faringe. Tuttavia, quando il nuovo coronavirus dal primo tratto respiratorio arriva ad infettare i polmoni, provoca una grave polmonite interstiziale acuta bilaterale che necessita di ventilazione meccanica o terapia respiratoria extracorporea. 

Ed è questa la ragione per cui molti contagiati dal COVID-19 devono essere trasferiti e curati nelle terapie intensive, spesso intubati e con un relativo non basso tasso di mortalità.

L’OMS ha definito il Covid-19 “Pandemia”

L’ Organizzazione Mondiale della Sanità ha promosso lo stato di emergenza da  epidemia a pandemia. Cosa significa?

Una pandemia (dal greco pan-demos, “tutto il popolo”) è una malattia epidemica che diffondendosi rapidamente tra le persone, si espande in vaste aree geografiche su scala planetaria.

Nella realtà, non è proprio così. Infatti, come ha sottolineato nel suo discorso dell’11 Marzo scorso il Presidente generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus: “81 Paesi non hanno registrato nessun caso di nuovo coronavirus ed in 57 si sono verificati meno di dieci casi”. 

Dunque, si tratta di una mossa preventiva da parte dell’OMS, al fine di contenere il contagio e spingere i paesi non ancora coinvolti a prendere tutte le misure necessarie per arginare i contagi e prevenire l’ infezione. 

Come avviene l’infezione da Covid-19?

Il nuovo Coronavirus 2019 è, come tutti i virus che colpiscono le vie respiratorie, altamente contagioso. 

Il Virus si trasmette per via aerea, attraverso il naso, la bocca e gli occhi. Ciò significa che le goccioline di saliva di un soggetto infetto anche se asintomatico, possono entrare direttamente nelle vie aeree di un altro soggetto o depositarsi sulle superfici limitrofe, inclusi gli indumenti. 

La trasmissione avviene proprio tramite i soggetti asintomatici, i quali ignorando lo stato di malattia  involontariamente passano l’infezione gli altri.

 Ad esempio: se baciamo sulla guancia o stringiamo la mano ad un soggetto infetto (anche se asintomatico) possiamo contrarre il virus perché, dopo aver poggiato la nostra mano sulla bocca o sugli occhi, il virus penetra nell’organismo e si moltiplica dando vita ad una nuova infezione. 

Ovviamente un soggetto sintomatico con febbre, ha una carica virale maggiore e tramite tosse e starnuti è in grado di emettere una notevole quantità di virus ed essere altamente contagioso.

Un paziente cardiopatico ha la stessa probabilità di ammalarsi di un paziente non cardiopatico. Quella che cambia è l’ evoluzione della malattia. 

Un paziente che ha un cuore compromesso può risentire maggiormente del danno causato dal virus e pertanto avere una forma di malattia più grave con evoluzione e prognosi peggiori. (Ascolta i consigli dell’ esperto, link a video Prof. Golino).

Coronavirus: igiene e prevenzione 

Il virus si trasmette attraverso le persone, per questo dobbiamo adottare dei comportamenti idonei per impedire al virus di propagarsi e all’infezione di diffondersi.

Le raccomandazioni:

  • lavare spesso le mani con acqua e sapone. Ciò è particolarmente importante dopo essere stati in pubblico e aver toccato altre persone o superfici. Assicurati di strofinare le mani con acqua e sapone per almeno 40 secondi, pulendo i polsi, le unghie e tra le dita. 
  • Evitare di toccarsi il viso con le mani, in particolare bocca, naso o occhi.
  • Cercare di stare lontano dalle persone che presentano i sintomi dell’infezione.
  • Evitare assembramenti e luoghi affollati. Se vivi in ​​una zona rossa altamente contagiata dal COVID-19, rimani a casa il più possibile. Anche se sei sano, limita il contatto con altre persone, così puoi aiutare a rallentare la diffusione della malattia. Gli esperti chiamano questo accorgimento: “distanza sociale”. Se hai bisogno di stare con altre persone, assicurati di lavarti spesso le mani ed evita il contatto quando puoi. Ad esempio, puoi evitare strette di mano ed incoraggiare gli altri a fare lo stesso.
  • Alcuni esperti raccomandano di evitare viaggi in determinati paesi in cui vi sono molti casi di COVID-19.

Se qualcuno in casa ha COVID-19, ci sono altre cose che puoi fare per proteggerti:

  • tenere il malato lontano dagli altri. Il malato dovrebbe rimanere in una stanza separata e, se possibile, utilizzare un altro bagno.
  • Usare la mascherina. La persona malata deve indossare una maschera quando si trova nella stessa stanza con altre persone, al fine di evitare il contagio.
  • Prestare particolare attenzione ai fluidi corporei: in caso di contatto con sangue, muco o altri fluidi della persona malata, indossare mascherina, camice e guanti monouso. Se alcuni fluidi corporei toccano la pelle, lavarsi immediatamente le mani con sapone.

Facciamo un po’ di chiarezza sul significato stesso della definizione “contatto stretto”.

Il Centro europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie definisce contatto stretto:

  • una persona che vive nella stessa casa di un caso di COVID-19;
  • una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso di COVID-19 (per esempio la stretta di mano o che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso di COVID-19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);
  • una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso di COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di durata maggiore a 15 minuti;
  • una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) con un caso di COVID-19 per almeno 15 minuti, a distanza minore di 2 metri;
  • un operatore sanitario od altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso di COVID-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso di COVID-19 senza l’impiego dei dispositivi individuali di protezione (DPI) raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei;
  • una persona che abbia viaggiato seduta in aereo nei due posti adiacenti, in qualsiasi direzione, di un caso di COVID-19, i compagni di viaggio o le persone addette all’assistenza e i membri dell’equipaggio addetti alla sezione dell’aereo dove il caso indice era seduto (qualora il caso indice abbia una sintomatologia grave od abbia effettuato spostamenti all’interno dell’aereo, determinando una maggiore esposizione dei passeggeri, considerare come contatti stretti tutti i passeggeri seduti nella stessa sezione dell’aereo o in tutto l’aereo).

Quanto tempo può sopravvivere il coronavirus sulle superfici?

Sebbene la modalità di trasmissione più frequente sia quella aerea, bisogna ricordare che il COVID-19 è in grado di sopravvivere al di fuori di un organismo e sulle comuni superfici anche per diverse ore (al momento non siamo ancora in grado di quantificare con esattezza la durata), restando “vivo” e quindi, ancora in grado di infettare.

Le superfici a maggior rischio sono quelle che condividiamo con altri, tocchiamo con le mani, e pertanto ad esempio:

  • maniglie delle porte;
  • tasti degli ascensori;
  • dispositivi tecnologici (pc, smartphone, tablet, telecomandi ecc.);
  • volante e portiera dell’autovettura;
  • maniglie e tasti di chiamata degli autobus;
  • tavoli, scrivanie, piani di lavoro;
  • carrelli della spesa;
  • campanelli delle porte e citofoni;
  • banconi dei locali pubblici; 
  • dispenser e congelatori dei supermercati;
  • distributori automatici di carburante;
  • bancomat.

L’utilizzo di semplici disinfettanti è in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone, per esempio disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’0,5% (candeggina).

Ricorda di disinfettare sempre gli oggetti che usi frequentemente (il tuo telefono cellulare, gli auricolari o un microfono) con un panno inumidito con prodotti a base di alcol o candeggina (tenendo conto delle indicazioni fornite dal produttore).

DOMANDE FREQUENTI SUL COVID-19

Posso contrarre l’infezione dal mio animale domestico?
No, al momento non vi è alcuna evidenza scientifica che gli animali da compagnia, quali cani e gatti, abbiano contratto l’infezione o possano diffonderla. Si raccomanda di lavare le mani frequentemente con acqua e sapone oppure con soluzioni alcoliche, dopo il contatto con gli animali.

Ci sono rischi di contagio nel ricevere pacchi dai Paesi in cui sono presenti casi di COVID-19?
Sì ma basso rischio. L’OMS ha dichiarato che la probabilità che una persona infetta contamini le merci è bassa e che anche il rischio di contrarre il nuovo virus da un pacco che è stato esposto a condizioni e temperature diverse è molto basso.

Il COVID-19 si trasmette per via alimentare?
Le malattie respiratorie non si trasmettono attraverso gli alimenti, si consiglia comunque di manipolare gli alimenti rispettando le buone pratiche igieniche ed evitare il contatto tra alimenti crudi e cotti. Le pratiche di depurazione delle acque sono efficaci nell’abbattimento dei virus, pertanto è sicuro bere l’ acqua del rubinetto. 

Bisogna indossare la mascherina per proteggersi dal Covid-19?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di indossare una mascherina solo se si sospetta di aver contratto il nuovo Coronavirus ed in caso di sintomi quali tosse o starnuti. L’uso della mascherina aiuta a limitare la diffusione del virus ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani.

Infatti, è possibile che l’uso delle mascherine possa addirittura aumentare il rischio di infezione a causa di un falso senso di sicurezza e di un maggiore contatto tra mani, bocca e occhi. Non è utile indossare più mascherine sovrapposte. 

Non è consigliato l’uso di maschere fatte in casa o di stoffa (ad esempio sciarpe, bandane, maschere di garza o di cotone), queste infatti non sono dispositivi di protezione e la loro capacità protettiva non è nota.

Consigli su come indossare e togliere la mascherina:

  1. lava le mani con acqua e sapone;
  2. copri bocca e naso con la mascherina assicurandoti che sia integra e che aderisca bene al volto;
  3. evita di toccare la mascherina con le mani mentre la indossi, se la tocchi lavati le mani;
  4. quando diventa umida sostituiscila con una nuova e non riutilizzarla; 
  5. quando togli la mascherina tocca solo l’elastico, gettala immediatamente in un contenitore chiuso e lavati le mani.

Guarda il nostro video in merito all’utilizzo dei dispositivi di protezione (link a video di Martina).

I bambini cardiopatici sono più a rischio?
Non ci sono prove che i bambini cardiopatici siano più suscettibili all’infezione da nuovo coronavirus. Secondo uno studio recente, effettuato in Cina, la maggior parte dei casi confermati di COVID-19 segnalati si è verificata negli adulti.Tuttavia, come per altre malattie respiratorie, alcune popolazioni di bambini possono essere a maggior rischio di infezione grave, come ad esempio i bambini in condizioni di salute già compromesse da altre patologie.

Anche i bambini devono, quindi, adottare le misure raccomandate per prevenire l’infezione, in particolare la frequente pulizia delle mani con acqua e sapone o disinfettante per le mani a base di alcool ed evitare il contatto con persone malate.

I cardiopatici sono più a rischio di presentare forme gravi di malattia?
Sicuramente le persone anziane e quelle con patologie sottostanti, quali ipertensione, problemi cardiaci o diabete ed i pazienti immunodepressi (per patologia congenita o acquisita o in trattamento con farmaci immunosoppressori, trapiantati) hanno maggiori probabilità di sviluppare forme gravi di malattia. 

Si consiglia di evitare di uscire dalla propria abitazione fuori dai casi di stretta necessità ed evitare luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro.

Questo tipo di virus ha una spiccata predilezione per le cellule respiratorie, cardiache e gastrointestinali. Il coinvolgimento cardiaco seppur non frequente, può portare ad aritmie, miocarditi, insufficienza cardiaca. 

I sintomi cardiaci sono più rari e meno gravi di quelli respiratori, tra questi ricordiamo palpitazioni, facile affaticabilità, dolore toracico, sincope. (link a video dott. Monda).

Coronavirus: sintomi e diagnosi

I sintomi in genere si manifestano entro 15 giorni dal contagio, tale sarebbe infatti il tempo di incubazione del virus. 

La modalità di presentazione dell’infezione è molto variabile. Possiamo essere del tutto asintomatici, avere una manifestazione molto lieve ed assimilabile ad altre forme di patologie virali di tipo respiratorio oppure esordire con un quadro già conclamato di insufficienza respiratoria.

I sintomi più comuni sono:

  • dispnea (fame d’aria, affanno) nell’82% dei casi;
  • tosse secca nel 50% dei casi;
  • al di gola nel 50% dei casi;
  • naso congestionato e muco che cola (come accade in caso di raffreddore) nella metà dei casi;
  • indolenzimento e dolori muscolari e articolari (come accade in caso di influenza) nel 35% dei casi;
  • raramente diarrea (5% dei casi);
  • mal di testa (3 % dei casi).

In molti casi, può comparire la febbre (86% dei casi); a quel punto, non ci resta che  informare via telefono il nostro medico di base o chiamare i numeri utili messi a disposizione dal Ministero della Salute e dai comuni per gestire l’emergenza COVID-19. 

Compito del personale sanitario è quello di effettuare il tampone a domicilio per capire se i disturbi che presentiamo sono proprio riconducibili al nuovo coronavirus. 

Se l’infezione si mantiene su questi livelli lievi di gravità, è consigliabile curarsi in casa. 

La dispnea, ovvero la difficoltà respiratoria ed il rialzo febbrile rappresentano spie importanti del fatto che il virus sta arrivando ad infettare i polmoni. 

Questa condizione va tempestivamente trattata in regime di ricovero ospedaliero. 

 

Pillola di CardiologiaOggi

“In presenza di rialzo febbrile e di altri sintomi simil influenzali occorre chiamare il proprio medico di base, ma se a questi si associano anche difficoltà respiratorie è opportuno contattare direttamente il 112 o i numeri verdi regionali attivati dal Ministero della Salute. In ogni caso MAI presentarsi direttamente in pronto soccorso”.

 

La diagnosi di Covid-19 è possibile esclusivamente mediante il rilevamento della presenza del virus al tampone nasale. 

Come per tutti i pazienti, anche per i cardiopatici, questa pratica va autorizzata dal medico ed eseguita in laboratori specializzati. In caso di positività al nuovo coronavirus, la diagnosi deve essere poi confermata dal laboratorio di riferimento nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità.

Per i soggetti cardiopatici asintomatici non è necessario eseguire il tampone.

L’indicazione ad eseguire il tampone è posta dal medico in soggetti sintomatici per infezione respiratoria acuta che soddisfano i criteri indicati nella circolare del Ministero della Salute del 09/03/2020, tra cui: il contatto con un caso probabile o confermato di COVID-19, la provenienza da aree con trasmissione locale, il ricovero in ospedale e l’assenza di un’altra causa che spieghi pienamente il quadro clinico.

Coronavirus: strategie terapeutiche attualmente disponibili

Al momento non è ancora disponibile un vaccino per il Covid-19. Ci sono studi in corso per realizzarne uno, i tempi stimati sono di circa 12-18 mesi.

Il vaccino contro l’influenza stagionale non protegge da COVID-19 perché si tratta di 2 virus differenti.

Purtroppo al momento non esiste una terapia specifica. Le terapie sono quelle di supporto, soprattutto la ventilazione invasiva nei pazienti gravi. Terapie specifiche sono in fase di studio. Gli antibiotici sono utili per le infezioni batteriche, non hanno alcun effetto contro i virus. Le terapie antivirali attualmente utilizzate hanno dato risultati non ottimali.

Uno dei grandi dibattiti emerso in questi ultimi giorni è la teoria secondo cui la terapia anti-ipertensiva con ACE inibitori o sartani o quella con anti infiammatori non steroidei (es. ibuprofene) possa facilitare l’ infezione e/o peggiorare la malattia COVID-19. 

I dati scientifici attualmente disponibili in merito sono discordanti. Al momento non esistono chiare ed univoche evidenze scientifiche che tali farmaci favoriscano o condizionino il decorso della malattia, pertanto in un recente comunicato la Società Europea di Cardiologia ha raccomandato la NON sospensione di tali farmaci. 

Ascolta il parere dell’ esperto in merito a questo argomento (link video Prof. Calabrò).

Cosa mangiare ai tempi del coronavirus?

È una delle frequenti domande che spopola sul web in questi giorni.

Per affrontare al meglio questa immobilità forzata, di chi è in isolamento o lavora da casa con lo smart working, proviamo a seguire un’alimentazione sana ed equilibrata utile a rafforzare le nostre difese immunitarie:

  • YOGURT: sono fonti naturali di probiotici, ricchi di microrganismi (circa 52 ceppi diversi) che aiutano a riequilibrare la flora batterica intestinale.
  • ESTRATTI VEGETALI: “estratti verdi” con molte verdure e poca frutta, ricchi di fibre prebiotiche (xilani, glucani, ecc) in grado di alimentare il 90% della flora intestinale. 
  • LIMONI E ARANCE: ricchi in vitamina C, importantissimo nei processi di difesa cellulare. L’ideale, quindi, sarebbe assumere tutti i giorni una premuta di limone o arance in una giusta quantità di acqua calda (il calore distrugge il virus).
  • SEMI DI LINO: ha importanti proprietà antinfiammatorie. Ripuliscono il colon da muco stagnante garantendo una completa preservazione della microflora intestinale.
  • GRANO SARACENO: privo di glutine ma ricco (95%) di TRANS RESVERATROLO (fitolessina), una delle tante molecole che le piante producono per proteggersi in situazioni di stress. In maniera simile, le nostre cellule possono utilizzarlo per lo stesso scopo.
  • OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA, DI SEMI DI LINO , DI SEMI DI CANAPA E DI AVOCADO: giocano un ruolo fondamentale nel riequilibrare la membrana delle cellule bianche del sangue, i linfociti. Il segreto è però assumere sempre un olio fresco o molto fresco (ricco in polifenoli), per questo risulta utile leggere la data di produzione.
  • VERDURE A FOGLIA VERDE: si consiglia di cuocerle a vapore per facilitarne la digestione e preservarne le numerose proprietà antivirali e antibatteriche.
  • AVENA: è il cereale che non dovrebbe mai mancare nella dieta; ricco di fibre, aiuta a regolarizzare l’intestino, dare sazietà e a regolarizzare i livelli di colesterolo nel sangue.
  • FRUTTA SECCA E I SEMI OLEOSI (zucca, girasole, lino, chia ecc.): sono delle vere miniere di sostanze prebiotiche (minerali, aminoacidi e omega-3), fondamentali per rafforzare le difese immunitarie.

In aggiunta è importante osservare delle buone norme in cucina:

  • Prediligere cottura al forno o al vapore
  • Lavare bene i cibi crudi, disinfettare solo se si è in gravidanza: muffe e batteri presenti sui crudi di verdure e frutta aiutano a riequilibrare la flora batterica intestinale.
  • I piani di lavoro della nostra cucina vanno lavati con candeggina e alcol.
  • Il virus muore in condizioni di calore, per cui bisognerebbe lavare con acqua calda superfici, mani e vestiti”.

Quando si può dichiarare guarito un paziente affetto da COVID-19?

Il paziente guarito è colui che risulta negativo a due tamponi nasali consecutivi, effettuati a distanza di 24 ore uno dall’altro, per la ricerca di SARS-CoV-2.

Essendo cardiopatico, ho diritto a dei servizi aggiuntivi?
Per i pazienti considerati fragili, sul territorio sono disponibili:

  • Il servizio di consegna dei farmaci a domicilio: si può contattare il numero verde 800 06 55 10 (attivo h24, 7 giorni su 7), che a sua volta contatta il comitato della Croce rossa più vicino. I volontari, riconoscibili in uniforme, ritirano la ricetta presso lo studio medico o acquisiscono il numero NRE e il codice fiscale del destinatario e si recano in farmacia. I medicinali vengono poi consegnati in busta chiusa all’utente, che provvede a corrispondere l’eventuale costo del medicinale anticipato al farmacista dai volontari. Il servizio è completamente gratuito. Attraverso la consegna a domicilio è inoltre possibile richiedere lo scontrino fiscale da utilizzare per le detrazioni fiscali.
  • Il servizio di spesa a domicilio: a favore degli anziani soli e delle persone immunodepresse. È sufficiente anche in questo caso contattare il numero verde 800 06 55 10.

COVID-19: info e link utili

Il Ministero della Salute ha realizzato un sito dedicato: www.salute.gov.it/nuovocoronavirus.

Le informazioni utili per le Istituzioni scolastiche, le Università, le Istituzioni dell’Alta formazione Artistica, Musicale e Coreutica sul Coronavirus puoi trovarle nella pagina dedicata (https://www.istruzione.it/coronavirus/index.html) del Ministero dell’Università e Ricerca e del Ministero dell’Istruzione.

I dati sull’andamento dell’epidemia sono pubblicati nelle pagine dedicate Situazione in Italia  (http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=5351&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto) e Situazione nel mondo (http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=5338&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto) del sito del Ministero.

Chi viaggia all’estero può trovare utili informazioni nel sito Viaggiare sicuri (http://www.viaggiaresicuri.it/) del Ministero degli Affari Esteri.

Contatta l’esperto in merito a questo argomento.

 

Dott. Andrea Antonio Papa
Cardiologo Aritmologo, esperto in diagnosi e terapia dei disturbi del ritmo cardiaco

Dirigente Medico I livello
UOC Cardiologia e UTIC
Università della Campania L. Vanvitelli
AORN dei Colli – Ospedale Monaldi
Napoli