La telemedicina sta assumendo sempre più un’importanza strategica nell’erogazione delle prestazioni sanitarie. Con una quota crescente di anziani e patologie croniche è necessario ridisegnare la rete dei servizi, soprattutto nell’ottica di rafforzare l’ambito territoriale di assistenza. La telemedicina è fondamentale in tal senso, poiché assicura equità nell’accesso alle cure anche nei territori remoti, un supporto alla gestione delle cronicità, una migliore continuità della cura e ausilio per i servizi di emergenza-urgenza.

Per i pazienti portatori di dispositivi cardiaci impiantabili (pacemaker, defibrillatori, loop recorder), il ruolo della telemedicina si concretizza nell’utilizzo del monitoraggio remoto, che durante questi anni si è largamente diffuso su tutto il territorio nazionale e ha beneficiato di soluzioni tecnologiche sempre più innovative e vicine al paziente.

Monitoraggio remoto 2.0

Il monitoraggio remoto dei defibrillatori e dei pacemaker consiste nella verifica periodica dei parametri elettrici dei dispositivi, senza che il paziente sia fisicamente presente nell’ambulatorio di controllo: questa possibilità è consentita negli apparecchi dotati di automatismi dedicati (tutti i defibrillatori e molti pacemaker di ultima generazione, impiantati negli ultimi 3-4 anni). Ad oggi, per poter utilizzare questo servizio, al paziente viene fornito un trasmettitore di contenute dimensioni da posizionare sul comodino o in prossimità della sede di riposo notturno. Tale dispositivo ogni notte, ad un orario stabilito, si mette in comunicazione con il pacemaker/defibrillatore acquisendo tutte le informazioni e inviandole al centro di monitoraggio.

Benché la suddetta soluzione sia ancora valida ed utilissima per la gran parte dei pazienti, questo tipo di tecnologia porta con se alcuni svantaggi che vanno considerati:

  • Il 50% dei pazienti non utilizza il trasmettitore fornito quando si allontana da casa per più giorni. Durante questo periodo di tempo il monitoraggio non può essere effettuato.
  • Il trasmettitore attuale non fornisce messaggi o informazioni al paziente che quindi è poco coinvolto nella cura della propria salute.

Per superare questi limiti è necessario ripensare il servizio di monitoraggio remoto, considerandolo non più uno strumento al servizio del medico ma uno strumento al servizio del paziente. Proponendo quindi soluzioni tecnologiche più semplici e che riescano a coinvolgere meglio il paziente stesso nel processo di gestione della propria salute. Possiamo parlare in questo caso di Monitoraggio Remoto 2.0.

Nei fatti questo nuovo approccio al monitoraggio remoto passa attraverso l’adozione di un nuovo standard tecnologico. Viene abolito il tradizionale trasmettitore da comodino e verrà utilizzato molto più semplicemente il proprio Smartphone con un App dedicata.

Come funziona l’App per il monitoraggio remoto?

Una volta scaricata gratuitamente l’App dagli store IOS/Android basterà eseguire l’accoppiamento guidato, con cui lo smartphone riconoscerà il dispositivo cardiaco impiantato, e lasciare l’App in background con Bluetooth attivo. Ogni notte verrà effettuato il controllo del defibrillatore così come avviene anche con il trasmettitore tradizionale ma l’App aggiungerà alcune funzionalità studiate per offrire il miglior servizio possibile al paziente.

In caso malfunzionamenti del device, la trasmissione al centro di riferimento non sarà più vincolata ad un orario notturno ma avverrà in tempo reale, garantendo quindi la massima sicurezza al paziente. L’App, inoltre,  permetterà di verificare lo stato di connessione e la cronologia delle trasmissioni, inviando dei messaggi pop up e notifiche, così da garantire la continuità del servizio di monitoraggio in qualunque momento della giornata. Il paziente avrà la possibilità di spostarsi liberamente, anche per vacanza, senza più preoccuparsi di portare con se il trasmettitore e potrà essere sempre certo che il suo defibrillatore è controllato in modo discreto e sicuro. Allo stesso tempo il centro di monitoraggio riceverà in anticipo eventuali trasmissioni per malfunzionamenti o condizioni cliniche da valutare e potrà intervenire ancor più tempestivamente.

Con questa nuova tecnologia il paziente sarà maggiormente responsabilizzato e potrà risolvere in prima persona banali problematiche di comunicazione che ad oggi, invece, influiscono molto sul carico di lavoro dei centri di monitoraggio. Inoltre, un monitoraggio remoto realmente continuo influirà positivamente sulla riduzione delle ospedalizzazioni e il miglioramento clinico del paziente stesso.

Protezione dei dati personali

La protezione dei dati personali e sanitari è sicuramente un aspetto importante da considerare quando ci si avvicina ad una nuova tecnologia. L’utilizzo dello smartphone e dello standard di comunicazione Bluetooth assicura elevati standard di sicurezza. Ogni dispositivo impiantato potrà comunicare con un solo smartphone. I dati inviati al centro di monitoraggio saranno utilizzati solo per i fini indicati nel consenso informato, da firmare per accettazione del servizio, e solamente il personale sanitario autorizzato potrà accedere alla piattaforma per la gestione delle trasmissioni. Il paziente in qualunque momento potrà decidere di ritirare il proprio consenso e non avvalersi del servizio.

Conclusioni

Appare oggi evidente più che mai come non sia ulteriormente rimandabile l’adozione di soluzioni digitali in sanità. Nuovi strumenti e tecnologie permetteranno di migliorare la qualità del servizio rendendolo più vicino ai bisogni dei pazienti. Ci si avvia verso una gestione realmente ottimizzata, in cui le sempre maggiori informazioni reperibili a distanza saranno integrate più facilmente con quelle acquisite durante le varie visite ambulatoriali e permetteranno una valutazione medica più accurata e tempestiva rispetto al passato.

Per i portatori di dispositivi cardiaci questo futuro è molto più vicino di quanto si pensi e passa attraverso l’adozione del monitoraggio remoto su ampia scala e delle tecnologie innovative che rispondono direttamente ai propri bisogni quotidiani.

 

 

a cura del Dott. Andrea Antonio Papa