Falso.

Dopo un evento coronarico, molti pazienti affrontano con apprensione le circostanze o le attività ritenute pericolose a causa dell’impegno emotivo e fisico, e tra queste l’attività sessuale.

Secondo i cardiologi, dopo un attacco di cuore di media entità i pazienti possono riprendere l’attività sessuale già dopo una settimana. Per gradi e con cautela, allo stesso modo con cui possono ricominciare a salire qualche rampa di scale. Nelle ultime linee guida della società Europea di Cardiologia (la società americana ci aveva già preceduto di qualche anno), per la prima volta, vengono forniti agli operatori sanitari consigli su come informare i pazienti in merito alla ripresa dell’attività sessuale.

Nel documento viene riportato che anche se l’attività sessuale può rappresentare una “scintilla” che slatentizza una condizione ischemica, solo nel 1% dei casi dell’infarto del miocardio si verificano durante un rapporto sessuale. Solitamente la ripresa della normale attività fisica va di pari passo con la ripresa di un’attività sessuale.

 

Nelle linee guida si riporta che il il dispendio energetico durante l’attività sessuale è generalmente di bassa/ moderata intensità  (3-5 equivalenti metabolici) paragonabile come equivalente al salire due rampe di scale e vengono poste delle raccomandazioni che il camice bianco potrà poi trasferire sia alle persone reduci da un attacco cardiaco, un ictus, un trapianto di cuore, un impianto di device cardiaco o altri problemi cardiovascolari, sia ai loro partner.

Per vivere la vita sessuale in modo armonioso è bene essere in uno stato di distensione, un criterio particolarmente importante per le persone che hanno una salute vascolare più fragile delle altre. Va evitata perciò ogni forma di stress:

  • di sperimentare attività sessuali che non sono familiari
  • di avere rapporti in un luogo inabituale
  • di fare sesso velociente
  • di praticare posizioni o tecniche sessuali non convenzionali

Nota di curiosità:   il sesso fuori dal matrimonio va evitato, perchè aumenta lo stress e moltiplica il rischio di attacchi cardiaci e ricadute. In uno studio pubblicato su Circulation, i cardiologi statunitensi avevano già messo in guardia i fedifraghi. Rivolgendosi proprio ai maschi, che per tradire la partner scelgono in genere donne molto più giovani e performanti. L’avviso suonava più o meno così: “Il carico di stress legato all’ansia da prestazione, unita alla cornice extrafamiliare della scappatella, aumenta il rischio di morte improvvisa durante il rapporto sessuale”.

più complesso invece il discorso sulle interazioni farmacologiche e l’attività sessuale. alcuni farmaci come i betabloccanti, i diuretici tiazidici ed alcune condizioni come diabete ed ipertensione possono provocare disturbi rilevanti della sfera sessuale, sia in termini di libido sia in termini di capacità di erezione.

In caso di disturbi dell’erezione gli inibitori della fosfodiesterasi-5 per il trattamento della disfunzione erettile sono generalmente sicuri nei pazienti con cardiopatia ischemica stabile, ma non dovrebbero essere usati in coloro che assumono nitrati.

 

Comitato scientifico

 

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