Il soffio cardiaco, così come il termine stesso suggerisce, è un “rumore” che si può apprezzare attraverso l’auscultazione del torace di un bambino durante una visita medica.  Il Soffio di per sé, non è una malattia ma un semplice rumore che può essere più o meno espressione di una patologia cardiaca.

 

Che cos’è il soffio cardiaco?

In condizioni normali il cuore produce solo suoni detti toni cardiaci che sono provocati dalla chiusura delle valvole.

Il “soffio cardiaco” è invece un rumore che viene prodotto dal flusso turbolento del sangue attraverso le valvole, all’interno delle camere cardiache o nelle strutture vascolari maggiori poste in prossimità del cuore stesso.

Un soffio si definisce “patologico” quando è espressione di una malattia cardiaca congenita o acquisita. In assenza di alcuna patologia obiettivabile, il soffio, verosimilmente prodotto da un’elevata velocità di transito del sangue all’interno del cuore e delle valvole, è una condizione fisiologica e viene definito “innocente”.

 

Come si riconosce un soffio?

 

 

Il riconoscimento di un soffio è possibile mediante l’auscultazione cardiaca, che rappresenta uno dei momenti fondamentali e centrali di una visita cardiologica. Mediante l’ausilio di uno specifico strumento, definito fonendoscopio, ci consente di ascoltare il torace, posizionandolo su 5 specifiche aree, ognuna delle quali corrisponde ad una zona del cuore, definite focolai cardiaci.

 

Che differenza c’è tra soffio innocente e soffio patologico

Un medico esperto, specialmente un cardiologo pediatra, è in grado di identificare durante la visita un soffio e soprattutto di distinguerne la natura sulla base di alcune caratteristiche:

  • Fase del ciclo cardiaco (sistole, ovvero la fase in cui il cuore si contra o diastole, in cui si rilassa);
  • Intensità (da1/6 °molto debole a 6/6° estremamente intenso);
  • Sede di identificazione ed irradiazione;
  • Sonorità e tonalità (dolce, aspro, rullio…);
  • Modificazioni nel tempo (spontanee, correlate al respiro o alla frequenza cardiaca, alla posizione del paziente).

Il soffio innocente si riscontra con elevata incidenza (60-70 % dei bambini sani) in assenza di cause oggettivabili poiché in condizioni di normalità la parete toracica dei bambini è sottile e permette di ascoltare anche minime turbolenze del sangue.

Ha delle caratteristiche peculiari: si avverte solo nella sistole, ha una sonorità dolce e musicale, ha una debole intensità, è tendenzialmente ubiquitario (udibile su tutti i punti standard di ascoltazione) e varia con le fasi della respirazione e con la posizione.

Alcune condizioni, quali stato febbrile, iperfunzione della tiroide (ipertiroidismo) e gravidanza , a causa dell’aumentata velocità del sangue, consentono più facilmente di ascoltare un soffio fisiologico, al punto da essere talvolta il momento del primo riscontro.

Il Soffio patologico, invece, è sempre espressione di una anomalia cardiaca anatomica e/o funzionale.

Le cause più frequenti sono:

Generalmente questi soffi sono di intensità maggiore rispetto ai soffi innocenti ed hanno delle caratteristiche specifiche che permettono di individuarli e di sospettarne l’eziologia quali il preciso focolaio di ascoltazione, la sede di estensione e la caratteristica sonora.

 

Come comportarsi quando viene sospettato un soffio?

Qualora il medico non specialista ascolti un soffio e sia in dubbio sulla sua natura, prima di allarmare il paziente o il genitore, sarà opportuno che prescriva una visita cardiologica con elettrocardiogramma che, nella maggior parte dei casi, permette di dirimere ogni dubbio.

Solo se il cardiologo lo riterrà opportuno, si eseguirà un ecocardiogramma, che, permettendo di visualizzare dettagliatamente l’anatomia cardiaca, consentirà di stabilire la corretta diagnosi.

Una volta appurata l’innocenza del soffio e quindi la sua natura fisiologica, il cardiologo dovrà necessariamente fare attenzione alle parole con cui comunica la diagnosi al paziente/genitore.

La sola parola “soffio “evoca nell’immaginario collettivo l’idea di malattia per cui è doveroso che si parli di semplice “suono” o “rumore “.

Allo stesso modo occorre sottolineare, durante il counseling con il paziente/ genitore, che un suono innocente non necessita di ulteriori controlli cardiologici ed ecocardiografici nel tempo.

Differente è il discorso circa il soffio patologico. Esso è sempre la manifestazione clinica di una malformazione del cuore che va seguita nel tempo con controlli più o meno frequenti e che talvolta necessita di un una terapia medica, emodinamica e/o chirurgica.

 

Cosa fare in presenza di un soffio patologico

La conferma di un soffio patologico richiede la necessità di ulteriori accertamenti, con un percorso diagnostico – terapeutico personalizzato. Non è possibile pertanto avere un comportamento univoco in presenza di un soffio patologico.

L’anomalia cardiaca riscontrata ,l’età del paziente e soprattutto la gravità del quadro clinico sono i fattori che influenzeranno un eventuale trattamento ed una conseguente variazione dello stile di vita o sospensione dell’attività sportiva.

 

Conclusioni

  • Avere un soffio cardiaco non significa avere necessariamente una malattia cardiaca;
  • Il “suono” innocente è una condizione fisiologica, estremamente frequente nei bambini e non necessità di ulteriori controlli cardiaci durante le varie fasi crescita perché si parla di un cuore SANO;
  • Il soffio patologico è sempre dovuto ad una malattia cardiaca, necessità di una visita specialistica e di ulteriori esami diagnostici (ecocardiogramma);
  • In presenza di un soffio patologico, il follow up ed un eventuale trattamento dipenderanno dal tipo di problema riscontrato;
  • La presenza di un soffio patologico non sempre impone una variazione dello stile di vita.

 

 

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Dott.ssa Adelaide Fusco
Cardiologo Pediatra

UOC Cardiologia ed UTIC pediatrica
Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
AORN dei Colli – Ospedale Monaldi
Napoli